venerdì 30 marzo 2012

"Cosa aspetti dalle persone, Sophie? Eh, cosa? Che ti facciano gli auguri al compleanno? Che ti aiutino a spegnere le candeline? Non è così. Svegliati. Apri quegli occhi. La vita non è un arcobaleno. La  vita è un temporale, ci sono lampi, tuoni, e a volte piove merda."
"C'è la sera. La quiete. I tramonti rosso fuoco. I sorrisi. L'amore. Questa come la chiami, eh? Non è forse vita anche questa? I miei occhi da cerbiatto, che implorano e amano e si inginocchiano avanti al mondo, non sono vita anche questi? E chissenefrega dei lampi e dei tuoni, quando a seguirli c'è la Luna? Chi, dimmi, chi? Le parole. Quelle non sono anche vita? Le parole pesanti. Che solo la carta le regge. Quando vogliono uscire arrivano in gola e poi tornano indietro. Si rifiutano, dicono "perché ti sprechi con gli umani?" Le parole sono cattive. Entrano nell'epidermide, e vanno giù, fino in fondo, perforano tutto, non lasciano segni. Ci sono. E arrivano anche al cuore. E poi, Bum, vuoto.
Le parole mi piacciono. Mi somigliano. Sono lunatiche. Vorrei sposarmi con una parola, un giorno. La più bella: libertà.
Talvolta mi chiedo: dev'essere stato un genio colui che ha inventato questa parola. La cura delle lettere. L'accento grave sull'ultima lettera. La bellezza del suono complessivo. Insomma chiudete gli occhi e pensate "Libertà". Non lo sentite il sole che batte sulla pelle? Il grano che pizzica le piante dei piedi? Il vento che scompiglia i capelli?
Questa non è vita? Ah, e che cos'è allora?"

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